Sembra di trovarsi in una vecchia fotografia color seppia. Il mondo attorno sembrava essere stato privato di qualsiasi colore. Tutto era immobile, sospeso, in attesa, come uno schizzo in bianco e nero che attende la mano del pittore per prendere finalmente vita.
Il cielo appesantito da una grigia coltre, si era abbassato e si aveva l’impressione di poterlo quasi sfiorare con la mano. L’aria metallica prometteva neve.
Anche gli alberi spogli e spossati non osavano scuotere i loro rami, sentinelle silenziose e intirizzite che aspettavano il primo raggio di sole per riempirsi di gemme, per richiamare a loro la vita.
Anche le automobili si erano fermate per un attimo, enormi scarabei metallici che borbottavano sommessamente in attesa di riprendere la corsa.
Tutto era in pausa, tutto tratteneva il respiro, il tempo si era arrestato.
Anche il battito del cuore non voleva profanare quella sospensione e rallentò, mentre una sottile ragnatela di oppressione e inspiegabile timore si tesseva in tutto il corpo.
Improvvisamente, come un sogno cristallo, l’incantesimo si ruppe. Il disco opaco del cielo trovò uno spiraglio e tra le nubi si fece strada un raggio. Ecco finalmente il pennello che rapidamente e con maestria ridiede vita al mondo. Con veloci tocchi donò il verde all’erba, il fiume tornò a scintillare.
Il tepore ridiede impulso al tempo, voce alle gole. E con pazienza cominciò a disfare la ragnatela di sgomento.
Bellissimissimo!!!!
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