Medea

Nipote del Sole. Perenne straniera a casa propria. Sarà la mia cadenza, il mio aspetto, la mia pelle, le mie vesti. Qui tutti mi guardano con sospetto.

Strega, incantatrice, ingannatrice. Straniera, assassina, parricida.

Parole taglienti che mi inseguono ovunque vada.

Ma ho sempre sopportato per amore di quest’uomo. Per lui tradii la mia famiglia, abbandonai la mia patria lasciandomi alle spalle una scia cruenta di sangue.

Con le mie mani l’ho fatto a pezzi. Con le mie mani l’ho gettato dalla nave. Con le mie mani rosse.

E mio padre perse figlio e figlia.

Ed ora io non basto. Cupido mi volge le spalle e vola verso quella ragazza silente.

Si è dimenticato forse dei nostri figli? Dei miei inganni? Chi sarebbe lui senza il mio aiuto?

È ora di vendetta. Le mie mani torneranno rosse. È ora che il dolore cali sul suo capo. È ora che mi riprenda ciò che gli ho donato.

Presto, portate questo manto alla giovane sposa. La sua vanità le sarà fatale.

E voi, chiamate i miei figli, che vengano da me. È ora di andare, è ora di solcare il cielo sul carro divino.

Non piangete bimbi miei. Il mondo è troppo crudele, troppo feroce perché vi meriti. Nessuna curruzione vi contaminerà mai.

Per me la rovina è già arrivata. E le mie mani sono rosse.

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