Le strade di Parasenia disegnano un labirinto intricato, in cui, però, sono stati cancellati i vicoli ciechi. Tutti, tranne uno, quello che portava al vecchio, basso, inefficiente Condominio n.132. Per questo la vedetta, cioè la signora De Pauris, riuscì a identificare immediatamente la macchina del comune, che era di un riconoscibile azzurro pallido, e diede prontamente l’allarme. Fu la signora Curiosità che, affacciandosi dalla porta, voltando il capo adorno di rossi ricci verso la tromba delle scale e facendo risuonare la sua poderosa voce da cantante lirica, a mettere sull’attenti l’intero condominio e innescare una reazione a catena.
Con sorprendente agilità, il signor Notaio sgambettò per strada, raggiunse il passaggio pedonale e, intravvista la macchina del comune, mise sul campo tutti i suoi anni. Strascicò il passo, curvò la schiena, lanciò un’occhiata di puro e sincero odio al malcapitato messo Nonso, che con pazienza aspettò quei dieci minuti buoni prima che l’anziano signore, “vecchiaccio” nella mente di Nonso, raggiungesse incolume l’altro lato della strada.
Intanto il signor Sotutto posizionò la sua macchina, “rottame ambulante arrugginito” l’avrebbe definito Nonso, proprio davanti al cancello, impedendo al messo sia l’accesso sia di raggiungere un campanello. A raggiungere Nonso furono invece i palloni dei ragazzi Riccio, che stavano casualmente giocando a calcio sul terrazzo dell’ultimo piano.
L’inquilino di quest’ultimo, il signor Rumori, stava intanto aiutando Mr e Miss Disappeared a portare i prodotti del loro pargolo alla finestra che dava sul giardino interno.
Nonso era riuscito finalmente a sopravvivere alle pallonate, a convincere un improvvisamente sordo e inesperto Sotutto a spostare la macchina e a guadagnare il cortile interno. Ma non scese subito dalla macchina. Sentiva, infatti, un rumore strano, secco e prolungato. Pensò a un guasto della macchina, ma quando spense il motore il rumore continuò. Scoprí, allora, che si trattava di un cane scuro come l’anima del diavolo che, guardandolo, ringhiava e sbavava, come se stesse già pregustando il suo spuntino.
“Ma abbaia!” Urlò Nonso. “Certo, non è mica un paguro” fece notare Calzoncini.
Nox non aveva la minima intenzione di morsicare nessuno, ma, si sa, i cani sono dei grandi attori. Quando Calzoncini lo richiamò, se ne andò scodinzolando. Odiava gli odori troppo forti.
E li avrebbe odiati anche il malcapitato Nonso.