È difficile mantenere il passo e la tentazione di rintanarsi nel proprio angolo escludendo tutto il resto è forte, ma è penso sia importante sforzarsi, per quanto sia possibile, imparare a stare al mondo. Più di una volta mi sono chiesto se alcune persone fossero davvero in grado di cavarsela. Di una, in particolare, ho la certezza che si lascerebbe morire di fame, visto che pretende di essere servito e riverito e, in assenza di un pasto pronto, semplicemente non mangia. Ammetto che non l’ho mai considerato una stella nel firmamento dell’intelligenza.
Ma ci sono altri soggetti che forse fanno ancora più paura. C’è chi non accetta tutto ciò che non rientra nei propri canoni e, quindi, si rifiuta di fare nuove esperienze. Capisco avere delle idee, non riesco a comprendere, però, come si possa criticare ogni aspetto del mondo basandosi su dei semplici preconcetti. Sarò ingenua, ma mi è stato insegnato che i pregiudizi esistono, sono meccanismi di difesa, ma che è bene cercare di abbatterli.
E poi ci sono i lamentosi, quelli che ce la vogliono fare. Riescono a costruire interi castelli di lamentele e di autocommiserazione per giustificare ogni loro mancanza, per evitare di fare anche il più minimo sforzo. E quando vengono spinti fuori dal guscio, di ogni imprevisto fanno un dramma.
Stare al mondo è difficile, ma con un po’ di furbizia e pazienza nulla è impossibile.