Insetti

Capita che gli unici esseri viventi che mi salutino quando torno a casa siano degli insetti. Come tutto qui, anche queste creature sono insulse e squallide. Piccoli animaletti dal corpo debole, affusolato, bianchiccio, dal quale su diramano molte zampe sottili e due lunghe antenne tremolanti, che vibrano al minimo spostamento d’aria.

Nei primi tempi li catturavo, li eliminavo. Ma ogni sera ne spuntavano altri, arrampicati sui muri, nascosti nelle fessure. Correvano spaventati dalla luce alla ricerca del conforto dell’ombra.

Decisi di lasciar perdere. L’umidità era la loro madre, avevano occupato quella stanza ben prima del mio arrivo. La lotta era impari. Tanto valeva lasciarli alla loro brulicante vita.

Alla fin fine, erano le uniche creature che non mi chiedevano qualcosa. E nel mondo ci sono esseri ben più pericolosi di quei corpi silenziosi e indifesi.

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