Aveva costruito quel ponte basandosi su archi che rimanevano integri grazie alla pietra di volta. E quella pietra aveva un nome ben preciso: stanchezza.
Può la stanchezza reggere un ponte che si dipana verso l’ignoto? Può essere la scintilla che innesca un incedio tanto desiderato, eppure ancora solo sognato? Uno stato così banale, così pesante avrebbe avuto la forza di scatenare una tempesta capace di bagnate una terra ormai secca e arida?
La risposta gli era sconosciuta, ma riteneva che fosse da stolti non concedere nemmeno un tentativo. Aveva fra le mani un lungo rosario fatto di fallimenti e delusioni, di rinunce e negazioni. Era stanco di sgranarlo e di ricordare la litania di lamentele e di rimostranze.
Il tempo passato era prezioso, ma era pur sempre il passato. Tanto valeva tentare con il futuro. E trasformare la sua nemica di sempre, la stanchezza, in chiave di volta, poteva essere una soluzione mai tentata.
Ciaoooo. Bisogna rigenerarsi e fare si che la stanchezza si tramuti in energia 💓
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Infatti, ci si prova
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Il racconto è bello, ma assieme ad altri letti ultimamente vedo un quadro generale cupo… 😦
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E accenderemo la luce. Ora accenderei un bel fuoco, e saprei anche cosa usare come combustibile…😇
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Azz… focosa! 😂🤣
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Pensavo piromane 🤔😂
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🙈
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Ci va tempo per rigenerarsi io sono fusa
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Forza, che ci si rigenera
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Si okay
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quando si è spossati, cominciano a succedere strane cose… la coscienza percepisce la realtà in maniera diversa; qualcuno le chiama deliri, altri magia
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In effetti. Speriamo non sia delirio
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