Cielo spaccato

Oggi il cielo si è diviso, come se si fosse rotto lungo una crepa che delimita il confine celeste. Una lunga linea che nasce dai monti e che si perde sulla pianura. A est le nubi scure e pesanti portano l’odore della pioggia. A ovest si apre un cielo turchino in cui sorride la sfera infuocata.

Quella fenditura netta, ma in perenne cambiamento, entrò nel cuore dell’osservatore e vi stazionó. La crepa percorreva il mobile confine tra atrio e ventricolo, tra giusto e sbagliato, tra l’oscurità di pensieri grevi come un temporale e la luminosità di possibili sogni ancora racchiusi nello scrigno di Morfeo.

A Luca dolevano gli occhi mentre li puntava con ostinazione verso quel cielo terso e splendente. Le lacrime gli appannavano la vista, e solo con un immenso sforzo strappò la sua mente al confortante castello colmo di venti e di temporali.

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