Kripteia

Nelle mappe diffuse dall’Ordine non avreste trovato alcune località perché non tutte le città erano riconosciute e asservite al governo centrale. Per questo la maggior parte degli abitanti del Regno non era a conoscenza della presenza di Kripteia. Non era una grande perdita, sia ben chiaro: era una piccola città, che viveva al limite dell’ombra di Skia. Ed era abitata da persone poco raccomandabili. I Ribelli.

I Ribelli avevano costruito le loro abitazioni in basse costruzioni di fango, in modo da mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Non possedeva mura e neppure strade. Non aveva neanche una storia perché quando le truppe dell’Ordine identificavano l’accampamento, i Ribelli fuggivano per ricostruire il villaggio in qualche altra contrada.

Era raro vedere qualcuno passeggiare attorno alle casupole. Gli abitanti preferivano servirsi di sottopassaggi che collegavano le varie abitazioni. Riuscivano a procurarsi il cibo grazie agli stretti legami con l’altra città fantasma, Mauria, in cui avvenivano i commerci più vietati e meno tollerati dell’intero Regno. L’attività principale di Kripteia era elaborare piani sovversivi.

Secondo i Ribelli, l’Ordine era una tirannia, che aveva imposto divisioni e leggi assurde e autoritarie, sfruttando una situazione di incertezza e di grande povertà. Aveva dato un lavoro e un’identità a chi si era visto strappare la propria dignità. Al vecchio tiranno si era sostituito il nuovo Ordine.

Secondo l’Ordine, i Ribelli erano un gruppo di facinorosi complottisti, incapaci di vedere il perfetto funzionamento di una società strutturata, che non esclude nessuno e che dà a ciascuno il proprio angolo. In quanto sede dei sovversivi, Kripteia doveva essere eliminata, con ogni mezzo possibile.

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