Indecisi

Che cosa pensava Persefone mentre veniva trascinata nell’oltretomba? Che cosa pensavano Castore e Polluce quando si alternavano senza mai fermarsi a parlare?

Se ne stavano indecisi, fra luce e ombra, fra vita e morte, senza osare guardare in volto la forza distruttrice di una vita pronta a ripiegarsi su se stessa, senza avare il coraggio di affrontare il ventre freddo che avrebbe accolto la loro eternità. Sono in bilico, non fanno una scelta.

Forse è una semplice paura. Paura di deludere la vita, di sprecare un’esistenza così caduca, ma piena di potenzialità. Paura di vedere svanire la forza in un labirinto sempre più marcato sul volto. Paura di non essere all’altezza.

O forse è timore che il ventre freddo sia solo terra umida e fertile, che inghiotte voce e sentimento per produrre altra terra e animali ciechi. Timore di un’eterna dannazione, di rimanere bloccati come anime in pena che conoscono solo il sospiro del rimpianto.

Che cosa pensavano Persefone, Castore o Polluce? Probabilmente che tutto stava per cambiare. E non in meglio.

11 pensieri su “Indecisi

  1. Ah, questo tuo brano è come se avesse scavato nel mio intimo soprattutto quando parli delle paure! ma anche del loro (mio) stare indeciso tra luce e ombra. So per certo che io sto nell’ombra desiderando la luce. Scusami lo sfogo. E grazie per quel che hai scritto.

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