Jinn

Annoiato. Molto annoiato. E stanco. Di chi? Ma di voi, ovviamente, piccoli, caduchi mortali che vi credete padroni di tutto.

Chi sono io? Mi pare ovvio, sono il Jinn. Sì, sì, il genio nella lampada. Per capirci, quello che compare nei racconti di Mille e una notte.

È ora che si avveri un mio desiderio. Voglio parlare.

Per cominciare, vorrei farvi notare quanto siate scontati. Io vi offro tre desideri, e voi cosa fate? Chiedete soldi, fama, giovinezza.

Quindi voi fareste di tutto pur di avere ricchezze, potere e una vita sempre nel fiore degli anni?

Risposta scontata visto che siete pronti a macchiarvi le mani di sangue, a fare lo sgambetto al vostro vicino, a calunniare ed infamare pur di ottenere un briciolo di notorietà e benessere.

Siete avidi, vanitosi, egoisti. Considerate uno spreco usare uno dei tre desideri per aiutare qualcun’altro. Magari un perfetto sconosciuto.

Per questo vi inganno. Non perché sia una creatura malvagia, ma perché voglio punire la vostra vanità.

Volete ricchezza, e di oro, smeraldi, rubini sarete ricoperti. Schiacciati da questa massa preziosa non dormirete più, non avrete più pace. Gli amici si tramuteranno in nemici, i parenti in parassiti. I vostri occhi accecati dai bagliori dorati vedranno solo un mondo distorto e ostile.

Fama, voglia di rispetto, che mi conoscano e mi venerino. E non avrete mai un attimo di tregua. Tutti vi cercheranno, vi imiteranno e vi parleranno così insistentemente da non riuscire più a sentire i vostri pensieri.

Non volete scorgere il tempo che passa. Voi che siete mortali. Va bene. Il vostro corpo rimarrà giovane, intatto dalle offese degli anni. Vivrete a lungo, e vedrete i vostri figli, i vostri amici e parenti scomparire. Sarete destinati a una vita di solitudine.

E io, in questo sfacelo, resisto. Immortale tra creature vane.