Stringere un patto può essere pericoloso, molto pericoloso se si stringe il patto con la persona sbagliata. Nel caso di Sam, non si trattava proprio di una persona sbagliata, ma di un’entità, per l’esattezza del diavolo in persona.
Sam non aveva mai creduto nel diavolo o in una divinità capace di plasmare la vita degli uomini e del mondo. Non che ci avesse pensato molto, anche perché non aveva tempo da perdere in elucubrazioni. Quando si era trovato quella bella donna, ben vestita e dalla voce suadente seduta nella sua cucina aveva capito, però, che avrebbe dovuto rivedere le sue teorie del tutto. Era evidente che quella non era una creatura terrestre, anche perché incarnava esattamente ciò che a Sam piaceva di più.
“Bene bene”, disse la donna “che cosa faresti per raggiungere il tuo desiderio, Sam? Venderesti forse la tua anima?”
Per ottenere ciò che più desiderava? E che cosa desiderava esattamente? Una vita diversa, non ne dubitava, più soddisfacente, in cui il successo non fosse solo una chimera relegata al passato. Il che comportava una serie di migliorie, come quella squallida casa che si trovava in una delle periferie più degradate della città.
“Perché io? Non ci sono altri uomini che farebbero un patto per ottenere quello che desiderano?”
“Ma certo, Sam. Ma non c’è un perché, c’è solo una certa noia. Sai, un’eternità passata a tentare omuncoli e ancora ci sono persone che dubitano della mia esistenza. Pensa: è più semplice trovare il mio zampino che quello della mia controparte. Sono persino giunta alla conclusione che non esista una controparte, che ci siamo solo io e le vostre coscienze, nonché una buona dose di noia. Tu che dici?”.
“Non lo so, non ci ho mai pensato”.
“Scontato” sbuffò la donna “Tornando a noi. Il patto è sempre il solito, quello che è finito anche in opere letterarie di non poco conto. A volte mi stupite, voi mortali. La tua anima” e alla parola anima si avvicinò a Sam guardandolo dritto negli occhi, fino ai confini estremi del suo impaurito spirito, “Per quello che hai sempre voluto. No, Sam, non il successo. La vendetta, piuttosto. Mi piace particolarmente la vendetta: riesce a trasformare in belva anche il coniglio più mansueto. Non è vero Sam? Allora, abbiamo un patto?”
“Un patto. La mia anima. Una vendetta”. Sam guardò il diavolo, le sue sembianze sensuali e il suo profumo carico di promesse. “Vendetta nella vita” disse la donna “E dopo la morte ce la vedremo noi due”.
“E sia” sussurrò Sam.
Una fiamma balenò nello sguardo del diavolo. “E sia” ripeté sorridendo. “Ci rivedremo. E no, non ho mai amato lo zolfo, per questo non ne senti l’odore. Buona vendetta, Sam, saziati finché sei in tempo”.
E scomparve, lasciando Sam solo, ma con una strana felicità che gli ruggiva nel petto.
