Serietà

Ci vuole serietà. Sia chiaro, un sorriso non è ammesso, a meno che non sia per deridere o sminuire qualcuno considerato inferiore. E se rientri nella categoria, assieme al resto dell’umanità, allora sarai oggetto di qualcge arguta osservazione proveniente da una persona sublimamente seria. Perché il divertimento è peccato. Perché godersi un po’ di stupidità è un errore imperdonabile.

Spiacenti, ma in questo paese il divertimento è vietato.

E allora che cosa si può fare? Semplice. In primo luogo assumere una bella posizione rigida. Spalle ricurve vietate, meglio tenere la schiena dritta, ad angolo retto con le gambe, nel caso siate seduti. E poi si può starnazzare. Scusate, dissertare, a volte mi confondo con i sinonimi, tanto che ho ricevuto più di un richiamo ufficiale, al quale potrebbe seguire l’espulsione.

Tornando a noi. Da queste parti si disserta. Su tutto. E su tutto si dice l’unica opinione ritenuta universalmente valida. Se non si sa di che cosa dissertare, la soluzione è inventare: si parte sempre dal presupposto che gli altri non capiscano nulla e siano sufficientemente stupidi da bersi ogni panzana proposta. Qualora dovessero mettere in dubbio le parole dette, attacca, magari con una voce petulante, in modo da demolire, se non le difese del nemico, di certo la sua pazienza.

Ci vuole serietà e compostezza. Nel caso vi trovaste in una situazione in cui serietà e compostezza dovessero venir meno, fate in modo di smorzare e soffocare qualsiasi tentativo di divertimento e di spensieratezza. In poche parole, che gli altri si rendano conto di quanto siate superiori a quei vili giochi e se ne pentano.

Seriosi, saggi barbuti, illuminati di vera conoscenza unitevi contro il nemico, il divertimento.

Serietà

La legge numero uno che vale in questa città si basa sulla serietà. Non esiste altro modo per affrontare la vita che con serietà. Sono messi al bando ironia, scherzi, battute, senza parlare di riferimenti scabrosi. In allegato le parole da non dire assolutamente, né tantomeno da scrivere. Per cui l’allegato sarà in bianco, perché, se fosse scritto, violerebbe la legge numero uno.

Ovviamente si può disprezzare qualsiasi creatura che non risponda alle normative vigenti in questa aurea cittadina. Solo in questo modo riusciremo a imporre il nostro giusto pensiero. Se non si adeguano, sono sbagliati. Se non abbracciano la serietà superiore, devono essere distrutti, schiacciati, derisi, umiliati, rifiutati.

Qualsiasi viaggio è fortemente sconsigliato, a meno che non serva per raggiungere colonie della nostra città o adepti. Culture diverse possono destabilizzare. Modi di pensiero alternativi possono mettere in discussione. Ciò non deve succedere.

Siamo nella civiltà della serietà. Noi siamo il giusto, tutto il resto è sbagliato. Questa è la regola numero due.