L’elefante invisibile

Come può essere che un intero elefante sia invisibile? Come può succedere che una massa così imponente passi del tutto inosservata?

È strano, ma può succedere. Anzi, capita quotidianamente. Perché gli elefanti invisibili vivono nelle città, attraversano la strada, si accucciano ai bordi delle piazze, guardano i treni passare, ma non hanno mai l’ardire di salirci. Vanno a morire nel loro enorme cimitero invisibile, in cui si accasciano gravati da delusione e sconfitta.

Gli elefanti invisibili sono seduti alle scrivanie, mentre cercano di non far notare la proboscide, chini su infernali schermi che rubano loro vista e forze. L’elefante invisibile se ne sta steso a letto cercando di capire come uscire da un enorme fraintendimento, chiamato vita. L’elefante invisibile cerca nei rifiuti un tesoro da barattare con felicità da iniettare in vena. L’elefante invisibile sa che questo mondo è troppo angusto per la sua mole.

Il barrito dell’elefante invisibile è muto. E nel caso si senta, nel caso l’invisibile diventi visibile, interviene il bracconiere vestito impeccabilmente in giacca e cravatta, con un orologio al polso. Questo signore distinto è preciso, puntuale ed elimina l’ingombrante problema con un netto e preciso colpo di cartella.

22 pensieri su “L’elefante invisibile

      1. Uhm…no, non penso di concordare del tutto. Mi spiego. Questo elefante invisibile non è un problema unico, ma vuole essere una somma di criticità che si tendono a ignorare. Il punto non è la dimensione, non è la PA, non è puntare il dito contro qualcuno. Il punto è che esistono persone dimenticate, che lottano ogni giorno con la vita, che non riescono a riscattarsi, ma che nessuno è disposto anche solo a riconoscere.

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