Ritornare

Tutto prima o poi si ripresenta, magari dopo aver mutato qualche particolare, o con una voce nuova o con un aspetto più logoro, consunto. In ogni caso, tutto ritorna, inesorabile. Anche quando si crede di aver finalmente lasciato alle spalle un odio, un ricordo, un dolore o un amore, questi ripercorrono la via, seguono i passi e si ripresentano con il sorriso sornione di chi sa che non è così semplice liberarsi di qualcosa.

Anche il mare restituisce alla terra alberi e pietre, li getta come naufraghi sulla spiaggia e aspetta che qualche terrestre li raccolga per portarlo lontano dal mondo acquatico. La mente compie lo stesso movimento: rigetta anche i rifiuti più sgraditi.

E ora ha ripresentato ciò che per molti anni era stata una gemma preziosa, ma che si era rivelata un semplice pezzo di vetro. Anche un coccio ha la sua bellezza, si riempie di riflessi multicolori e riverbera la luce diventando ora liquido ora una libellula pronta a prendere il volo.

Avrei voluto che questo vetro divenisse il primo pezzo di una vetrata multicolore, ma quella vetrata è stata infranta troppe volte. E allora rigettiamo il vetro in mare, nella speranza che le onde non lo riportino indietro.

Cortocircuito

Che gran bel problema. Il sistema elettrico continua a fare cortocircuito. Il motivo rimane sconosciuto. Il risultato è che l’elettricità non regge.

Tutto ha fatto cortocircuito, e continua a farla, in un circolo che non ha fine. Pensieri simili si susseguono come automi, camminano rigidi, con in volto un sorrisetto cattivo. E uno tiene per mano l’altro, indivisibili.

È difficile trovare un modo per interrompere questo cortocircuito, per spezzare questa fila di automi. Magari bisogna ricominciare da capo.

Forse la soluzione è proprio questa. Una tela bianca su cui disegnare pensieri dal volto benevolo.