Esistono delle creature minuscole, quasi invisibili, che si muovono senza sosta sulle spalle delle persone, si intrufolano tra i capelli e, talvolta, si spingono fino a bussare alle orecchie di quei giganti che non sembrano brillare per intelligenza. Non hanno un nome questi gnomi, non nella lingua corrente, in ogni caso, forse perché passano totalmente inosservati.
Non sono dei parassiti, non sono pericolosi e non arrecano alcun danno, se non magari degli strani pensieri o un fastioso prurito alle orecchie. A volte possono essere un po’ dispettosi: nulla di grave, ma chi non sarebbe tentato a sussurrare pensieri particolari, un po’ birichini o forse un po’ oscuri? E a volte sussurrano strane verità, che riescono a intuire durante la loro scalata dell’umano verso la foresta di capelli in cui trovare riparo.
La loro prospettiva diversa consente di comprendere le cose meglio e più velocemente. Così, una volta arrivati a destinazione, cercano di ricambiare il favore di una dimora con la conoscenza che hanno appreso. Ecco come nascono le idee geniali, quei colpi che non sembrano nemmeno essere frutto di una mente umana. In effetti sono frutto di una mente gnomica. Lo stesso dicasi per le improvvise illuminazioni: un amico si rivela finalmente per quello che è, un conoscente viene promosso a un gradino più vicino all’amicizia.
E quando non hanno nulla da fare, gli gnomi se ne stanno lì, a penzolare dalle orecchie, cercando di gridare i loro compari che abitano in un altro corpo per carpire informazioni utili o per valutare quanto possano essere simpatici i vicini.