Mali silenziosi

Si dice che dei mali sia piena la terra. I morbi si aggirano tra gli uomini giorno e notte, portando sventure e dolore. In silenzio, perché privati della voce. Dicono che così volle Zeus, affinché non fosse possibile ingannare la sua mente.

E così scivolano senza essere percepiti, e come serpi attaccano, mordono, o avvolgono in spire sempre più strette le vittime. Avvelenano l’anima, irretiscono i sensi, paralizzano i muscoli con il loro veleno.

In un primo momento sembra solo una tristezza passeggera, un malessere di poco conto, un’ombra pallida di dolore.

Ma poi la malattia esplode con tutta la sua violenza. Scorre nel sangue, avvelena le cellule, corrode le ossa, offusca la mente.

La luce allora si affievolisce, diventa un pallido lume. Il dolore allunga le sue dita, allontana chiunque dalla vittima per averla tutta per sé. E la consuma, lentamente, inesorabilmente.

I dolori si aggirano muti.

Perché gli uomini non possano scappare. Perché non possano assaggiare la felicità degli dei. Perché debbano sempre pregare chi dolore non conosce di risparmiarli. Perché vivano ogni mortale felicità con la consapevolezza che il fato potrebbe mutare.

I mali sono silenziosi. Ricordatelo.