Mi ritrovo con mille graffi. Sul volto, sulle braccia. Un intrico di linee rosse sangue. Fili luccicanti, alcuni che scavano nelle profondità altri che rimangono in superficie. Alcuni nascosti, altri palesi. Alcuni inflitti volontariamente, altri che io mi sono procurata e altri ancora del tutto non voluti.
Guarda il solco profondo dei rammarichi e dei ripensamenti. Qui le piaghe di ciò che non riesco ancora ad accettare, delle mie debolezze e dei miei difetti.
Le unghie della solitudine hanno scavato piano ma inesorabili. Prima erano solo un fastidio, un solletico. Ora bruciano la carne.
Le parole hanno impresso lettere di fuoco nella carne. Magari frasi dette anni fa, che appartengono ormai al passato, ma che hanno lasciato la loro traccia. Piccole cattiverie rese taglienti per fare a brandelli il tuo corpo. O semplici discorsi che ti hanno fatto desiderare una vita diversa.
Ma anche oggi l’alba è sorta. Forza, nascondi i graffi e sorridi al mondo.