Cosa fare

A volte non si sa cosa fare. E non perché si è a un bivio, ma perché non c’è la strada e bisogna tracciarla con le proprie mani, senza nemmeno conoscere la natura del luogo.

Non si sa se quella via così faticosamente guadagnata porti a qualche luogo ameno, o a un dirupo, o a una palude mefitica. Non si sa nemmeno se ne valga la pena cercare negli alberi, nelle rocce persino nel cielo un suggerimento che indichi la giusta direzione.

O forse non c’è una direzione giusta o una sbagliata. Ogni direzione porterà a qualcosa, e quel qualcosa potrebbe dare risposte inaspettate.

Sulla strada del tempo

Se il tempo fosse una strada, sarebbe un’enorme rotonda, non un semplice segmento formato da passato, presente e futuro. Ogni metro, ogni secondo sarebbe formato da un pensiero volto al passato, da una speranza per il futuro e da una valutazione del presente.

Se il tempo fosse una strada, sarebbe una via facile da percorrere. Nessun tornante, nessuna svolta: quelli si trovano nel cuore di ognuno. Ma il tempo è un concetto così semplice, così banale e tangibile, da non ammettere dubbi.

Sarebbe un circuito da ripetere e ripetere ancora una volta, del quale si conoscono le buche, che rimangono impossibili da evitare. In questa giostra da capogiro si accelera, si rallenta, ma non ci si ferma mai. E in questo cerchio si continua a procedere, anche quando la macchina inizia a perdere pezzi e implora una pausa.