Ogni viaggio, come ogni esperienza, deve arrivare a una sua conclusione. E lo stesso per il treno di notte. Alla fine tutto si ferma, la corsa perde completamente la sua forza, si affievolisce e non trova più l’impulso che lo possa spingere oltre.
L’arrivo al capolinea implica che anche le anime più indecise devono scendere e perdersi nella vasta terra che se ne sta immobile e che si apre con i confini inesplorati. Dentro le carrozze tutto è più definito e più sicuro, assume i confini conosciuti che lo sguardo può abbracciare.
Il capolinea segna la fine dei sogni, le palpebre riprendono il loro ritmo dopo che gli occhi sgranati si erano persi nella notte. E dopo un sospiro il viaggiatore che si attarda, abbandona la sicurezza di una carrozza, e, con un sospiro, torna alla vita.
