Una realtà

Gli avevano sempre parlato della realtà, unica e sola versione in cui si potesse vivere, che piacesse o meno. Marc aveva creduto a queste parole, almeno finché non si era tuffato in un’altra realtà, un’alternativa che non era stata menzionata da nessuno e che fino a pochi mesi prima non esisteva nemmeno.

Nella vita di Marc la realtà si era sdoppiata, perdendo unicità. C’era quella in cui si svegliava ogni mattina e quella in cui si ritrovava ogni sera. C’era quella che subiva e tollerava perché inevitabile e quella che sceglieva e amava.

Marc chiamava casa la seconda realtà, dovere la prima. Nella sua realtà aveva creato un mondo a suo misura, eliminando qualsiasi antipatia o invidia, rimuovendo preoccupazioni e incapacità. Quando entrava a casa diventava un’altra persona, la versione migliore di quella che trascinava in giro per il mondo.

Aveva amici, aveva amori ed era simpatico, alla mano, brillante, tutte caratteristiche che si offuscavano nel mondo di terra e acqua su cui poggiava i piedi. Era una persona importante, era apprezzato.

Ma poi riapriva gli occhi e quella realtà immensa veniva fagocitata di una realtà minuscola e gretta.