Trovare un senso

Negli ultimi anni sono avvenuti molti cambiamenti non desiderati, e altri agognati non hanno nemmeno accennato ad avvenire. Nulla di strano: la vita è fatta di molte componenti, non tutte dosabili a piacimento, per cui il risultato rimane un’incognita fino alla fine.Quello che mi spaventava era il fatto di non riuscire a vedere un disegna, una coesione in tutto quello che stava succedendo. Mi sembrava che mi arrivasse prima una scarpa destra e poi un guanto sinistro, del tutto inutili insieme e privi del proprio compagno.Eppure è come un corpo: preso nelle sue singole parti, sembra essere del tutto slegato. Qua c’è un nervo. Là un muscolo, un po’ oltre le viscere, ognuno con il proprio ruolo, con una funzione ben preciso. Ma visto nell’insieme, questa accozzaglia di tessuti forma una macchina che sfiora la perfezione, un equilibrio fragile, eppure funzionale.Forse ora il disegno si sta componendo. È bastato ammettere che per alcuni il disegno si profila prima di altri. Ho sempre cercato di bruciare le tappe, ma per una volta mi sono riservata di fare una marcia indietro, di prendere una strada laterale che mi permetta di raggiungere, almeno nei progetti, una via più agevole.E per ora sembra che anche i pezzi più ostici stiano trovando il loro posto in questo folle caleidoscopio che è la vita.

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Alla ricerca dell’errore

Ho sempre avuto la convinzione che, quando qualcosa non riusciva ad andare per il verso giusto, tutto dipendesse da un errore. Bastava semplicemente individuare quel punto fallace, per risolvere la questione e raggiugnere l’obiettivo.

Questa teoria ha funzionato raramente.

In effetti, quasi tutte le mie convenzioni non hanno mai funzionato benissimo. Erano più che altro castelli stupendi privi di fondamenta: al primo assalto della vita, venivano rasi al suolo senza alcuna pietà. Non sempre me ne rendevo conto subito, poiché continuavo a visualizzare quella costruzione ormai divenuta irreale, e a pensare che continuasse a reggere bene.

Errore e duro lavoro erano le chiavi per il successo. Errore da risolvere con il duro lavoro, per essere più precisa. Piccolo problema: il duro lavoro non sempre viene ricompensato, e l’errore non è così facile da individuare.

Se solo riuscissi a capire dove si trovi questo maledetto errore, potrei ricostruire il castello. Magari, questa volta, con le fondamenta.