Condominio n.132 – Pt 12

I molteplici menti della signora Curiosità fremevano di indignazione ed eccitazione mentre esponeva il grandioso piano dei signori Notaio e Sotutto, mentre l’ossuta signora De Pauris sentiva emergere nelle vene la ribellione, subito messa a tacere dal pensiero del marito che, di certo, non avrebbe approvato tutta quella confusione.

“Di certo il comune tornerà a farci visita” spiegò Curiosità “e noi li attenderemo. Lei darà l’allarme non appena avvista la macchina del comune. A questo punto il signor Notaio scenderà per creare un divversivo attraversando la strada. Il signor Sotutto sbarrerà il passaggio con la sua macchina, mentre Calzoncini libererà Nox nel giardino. Sotutto ha intenzione di chiedere aiuto alla coppia del terzo piano: un pargolo funziona sempre. E dovremmo coinvolgere anche la famiglia: i ragazzini hanno potenzialità nel tiro dei palloni. Il problema rimane l’ultimo piano”.

Un brivido scosse i rotolini della signora Curiosità e le ossa della signora De Pauris. L’ultimo piano era sempre stato un gran problema.

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Il peggior difetto

Il peggior difetto è la perseveranza, il non riuscire a mollare mai per ammettere la sconfitta. In ogni caso questa si farà strada, magari arrivando con un lieve ritardo, ma arriverà, immutata travolgerà il malcapitato stanco per l’estenuante, inutile battaglia.

Ho dato prova di poter sopportare lunghe maratone. Ma quando la perseveranza da pregio diventa ottusa resistenza? Quando si trasforma in lama che trafigge corpo e mente?

Sarebbe meglio lasciar andare, ma è così difficile chiudere con qualcosa su cui si è investito tanto. E c’è chi dice che mollare sia più semplice di resistere.

Reazioni

Ad ogni azione corrisponde una reazione, uguale e contraria.

È legge. È una regola fisica. Eppure tante volte aveva cercato di infrangerla o semplicemente eluderla.

Aveva impiegato tutta la sua forza, la sua determinazione per far andare le cose come avrebbe voluto lui. Ma si sa, le regole sono regole, valgono sempre, da loro non si può scappare.

Prima la scelta avventata della sua giovinezza. Tra le numerose strade che aveva davanti a sé, aveva preferito quella più scontata: tutti si aspettavano quella scelta, tutti. E non li aveva delusi. Vedeva bene il percorso che era già stato disegnato. E così aveva optato per quell’università.

Ma ad ogni reazione corrisponde una reazione. Così, al contrario di qualsiasi previsione, si stancò, il suo animo si ribellò. Non era quella la sua via, era chiaro. Lui strinse i denti, terminò il suo dovere in modo eccellente. Tuttavia ciò che avrebbe dovuto portare alla sicurezza di una carriera appassionata lo piegò, lo gettò a lato prostrato, lo rifiutò.

Scelse un altro percorso. Più facile, a detta di alcuni, da folli secondo altri. E anche questa volta la reazione non si fece attendere. Avrebbe dovuto trovarvi sicurezza, ma sotto i suoi piedi si dipanava un percorso ad ostacoli, un ponte instabile sospeso nel nulla.

E ora si trovava a combattere, ancora. A tenere duro, mentre le ginocchia cedevano. Tutta l’energia sembrava esaurita in vani tentavi di raggiungere un obiettivo,tanto desiderato quanto lontano.

Non di sarebbe arreso, però. Ci aveva pensato. Lo avrebbe voluto, ma non lo avrebbe mai fatto.

E allora avanti. Dopotutto alle regole c’è sempre l’eccezione.