C’è una piccola caverna oscura, un diamante nero incastonato tra il cuore e il polmone. In questo anfratto vive una creatura mostruosa, minuscola, certo, ma potente. Sembra uno sbuffo di fuliggine, con zampette dotate di artigli e vispi occhi luccicanti. O forse è più simile a una creatura tentacolare, che si avvinghia con forza e stritola anche le rocce.
In un punto ben preciso del petto c’è lo sconfinato regno di una creatura subdola e scaltra. Il suo è un potere incontrastato. Il nome oscilla da rabbia a vendetta, talvolta muta anche in invidia. Difficile da domare, impossibile da addomesticare.
La caverna è minuscola, quasi impercettibile, ma la posizione è ottima. Comanda il cuore, toglie il fiato, accelera il ritmo, lo riduce al minimo. A euforia amara segue un dolore profondo che smorza il respiro.
È una strana creatura. E quando decide di uscire è meglio prepararsi al peggio.