Non serve neppure che mi sposti. I lamenti hanno le ali ai piedi, riescono a ricoprire grandi distanze senza fatica. Curioso come sia facile farsi ascoltare con un singulto. Ma questo sospiro doloroso non proviene da una fanciulla straziata dalle pene d’amore, ma dall’eroe per eccellenza, il coraggio impersonificato in semidio, Achille.
Non ha avuto una lunga vita Achille, e ha perso tutto ciò cui teneva di più. Patroclo non è ammesso nei Campi Elisi, e quindi il ragazzone si è ritrovata spalla a spalla con il suo caro amico, Ettore, che non perde occasione per ricordargli la fine ingloriosa che gli ha fatto passare. Va bene essere ucciso, ma venir trascinato da morto attorno alla città non era certo uno spettacolo degno di un semidio.
Ettore si può dilungare nelle sue lamentele, perché in questo posto Achille sembra aver perso ogni istinto belligerante.
“Sono stato privato della mia lira” si lamenta il giovane.
“Basta con questa lira. Hai cantato abbastanza da vivo. E neppure troppo bene. E poi lo sai, quel vecchio storpio ha la lira, che basta e avanza. Sempre a raccontare le stesse storie, i duelli, i viaggi di quello lì che appena vede l’acqua inizia a sospirare. Dai, facciamo un po’ di lotta, per rivendicare la mia fine” implora Ettore.
“No. Ho combattuto abbastanza, e mai per torti da me subiti. Patroclo è morto per una donna non sua, e tu lo stesso, per un’amante hai sacrificato la tua città e la tua famiglia”.
“Anche Paride è famiglia”.
“Non lo vedo tra gli eletti”.
“Si è giocato la sua occasione. Ha causato una bella guerra e ha fatto arrabbiare non solo la figlia di Zeus, ma la moglie. Temo sia stato trasformato in uno scarafaggio per l’eternità”.
“Povero me. E se avessi scelto l’altra strada?”
“Non saresti stato nessuno”.
“Non mi sembra che sia sopravvissuto un qualche poema a mio nome”.
“Hai ragione. Neppure a mio nome. Eppure siamo noi ad aver risolto la situazione. E quel ramingo laggiù. Vado a protestare”.
“E con chi?”
“Non lo so. Meglio che rimanga qui”.
“Almeno puoi protestare con il tuo omicida”:
“Non lo dai a vedere, sai Achille, ma a volte sei anche intelligente”.


