Progetta un sito come questo con WordPress.com
Crea il tuo sito
Vai al contenuto

Carassius Auratus

Come un pesce rosso in un acquario tropicale

  • Riflessioni

Ricerca

Carassius

Un pesce rosso che nuota nel web.

Un pesce rosso che nuota tra pesci tropicali.

Un pesce rosso che cerca una voce.

Un pesce rosso che cerca il suo posto.

 

L’ultimo mese nell’acquario

Follow Carassius Auratus on WordPress.com

Temi e argomenti

Seguici

  • Twitter

dialogo

acquariodialogodiscussioneoriginipesceritorno

Due chiacchere

Due settimane di seguito che compaio. Un miracolo.

Ho avuto a che fare con troppi bipedi, mi serve parlare con un pinnato. Almeno non viene richiesto che io sia comprensiva con un pesce.

Insomma, hai bisogno di parlare.

Hai ragione. Passo il giorno a rincorrere il tempo, poi mi metto a letto, chiudo la luce, e aspetto che il sonno si accorga di me. Questo acquario ha aperto in un periodo simile, è normale che ci torni spesso.

Vero, quando sono nato c’erano ondate distruttive. Anche ora non scherziamo, anche se i pesci tropicali mi sembrano un po’ più stolti. Potrebbe essere una facciata, però.

Stai attento: non sottovalutare il tuo nemico prima ancora di conoscerlo. Potrebbe riservare brutte sorprese.

Per una volta, un saggio consiglio. Comunque, richiedo una pianificazione a lungo raggio, come qualche settimana fa.

Scordatelo. Ti è facile, no?

Alcune cose non si scordano mai.

Ricordi? Ritorno alle origini!

Sblurp sob!

Pubblicità
7 commenti 28/11/202227/11/2022 carassiusaureus
dialogopianopranzoscopertevendetta

Multiforme – Pt. 14

Annette non era Mary, e neppure Angela era Mary. Vedete, Mary era uno spirito libero, una di quelle donne di una bellezza elegante, che non fa girare la testa agli uomini, ma che rimane impressa nell’anima. Nei suoi occhi avreste potuto trovare una pozza di rabbia in cui annegare, una rabbia sorda, resa tollerabile da una sagace ironia. Mary avrebbe potuto distruggermi in un solo giorno, ma non lo fece mai. Decise di assecondarmi, non so se per semplice amore o se per amore della sfida. Ma come Annette, si piegò alle mie richieste. E se Mary non era riuscita a sopravvivermi, il destino di Annette non avrebbe potuto essere diverso. Sia chiaro, non me ne pento. Io scappo, me la cavo sempre, a furia di morsicare le zampe prese in trappola.

Diedi un compito ad Annette: entrare nelle grazie di Paul, a qualunque costo. Avrebbe dovuto carpire ogni suo segreto, qualsiasi losco affare che stava dietro il già turpe impiego di mattatoio. Gettai Annette nella bocca di un coccodrillo, che, impegnato con la bella vittima, si dimenticò di me.

Ad Angela, o Elisabeth, pensai io. Agendo sulla dolce, morente, duchessa di Greville.

“Duchessa, ma che onore trovarla. Mi farebbe l’onore di un pranzo assieme. Anche la sua accompagnatrice è invitata, naturalmente”.

“Conte Mortimer. Con piacere, e questa volta lo posso dire con cognizione di causa. Le presento Angela Carrier, moglie di un imprenditore americano, che commercia tabacco. Settore fiorente visto il consumo di sigari in questa nave”.

“Enchanté” e mi inchinai davanti ad Angela, che si limitò a guardarmi con diffidenza e con una punta di paura. Io so riconoscere i sentimenti a pelle, capacità fondamentale nel mio impego. Ci sedemmo al tavolo della signora, senza nessun Paul che ostacolasse le mie conversazioni.

“Mi sono giunte voci, duchessa, voci poco allegre sul suo conto”.

La duchessa mi guardò divertita. “A che riguardo? La palla che mi sta mangiando l’intestino o i miei affari scellerati con cui sto cercando di dissipare il mio patrimonio”.

“Entrambi. E su entrambi potrei esserle utile. Potrei essere utile anche a Mrs. Carrier, in effetti”.

2 commenti 24/11/202223/11/2022 carassiusaureus
dialogopianorichiestaricordoviaggio

Multiforme – Pt. 13

L’incontro con Elisabeth, o meglio con Angela, mi aveva riempito la testa di pensieri. Il passato non lascia andare nessuno, avvolge le sue spire anche su una nave lontano da tutto. Come se si fossero dati appuntamento, il fratello del commissario e la sorella di Mary si erano ritrovati su questo assurdo palazzo galleggiante, facendomi rimpiangere le classi più umili. Per amore della comodità, un mio punto debole, mi ero dimenticato che l’anonimato, e l’assassino, viaggiano sempre in seconda classe.

Ma, come vi ho già detto, io non credo al destino, e quindi cercai di capire qualcosa di questa intricata coincidenza. Convolsi Annette, come coinvolsi Mary, quando cercai di comprendere il labirinto dell’anima del commissario McMiller. E come avrebbe potuto sfuggire Annette dalla duplice morsa mia e di Paul? Una semplice sguattera, per quanto brillante, è destinata a rimanere schiacciata dagli intrighi di due fuorilegge. Ebbene sì, anche il caro Paul alla fine era un mio scaltro collega.

Voglio Paul.

E perché mai voleva Paul? Che rapporto c’era fra loro due? Avevo una strana sensazione, come se una trappola per volpi si stesse chiudendo ancora una volta su di me. La volpe, però, sa come scappare, sempre.

“Che cosa succede Uly? Qualcosa non va? Sembri distratto”. Annette mi guardava mettendo il broncio. Sembrava una bambina cui avessero negato un dolciume.

“Non ti preoccupare Annette, sono solo sovrappensiero per duchessa di Greville. A quanto pare non sa a chi lasciare le sue sostanze, e temo si sia lasciata irretire da quel Paul, il macellatore”.

Annette rise: “la tua amante non mi sembra una sprovveduta, e Paul è uomo onesto, almeno nelle mance. Comunque ho parlato con la tua duchessa”, lo disse mettendo un certo enfasi e accennando a un inchino. “Mentre stavo ritirando la biancheria sporca mi ha raccontato di suo figlio spendaccione e del nipote in America, che le sembra troppo contento di ospitarla. Si è paragonata a un cadavere in putrefazione, conteso da un nugolo di mosche. Abbastanza macabro. Mi ha rovinato tutta la giornata. Per fortuna tu mi hai distratto”.

“E quindi ora sarei un semplice sollazzo per una cameriera?”

Annette si alzò con uno sbuffo, ma veloce la presi per la vita ributtandola a letto. “E dimmi, sai anche che rapporto abbia con Paul?”.

“Perché sei così interessato a Paul? Geloso? Beh, dovresti. Quelle mance di solito aprono la strada ad altro”.

“Non mi sembra che io abbia avuto bisogno di mance particolari. Comunque non mi fido di quel McMiller”.

Annette mi baciò sul collo e mi sussurrò in un orecchio: “La contessa è socia in affari di Paul. E sembra voglia far entrare anche una sua conoscenza, una certa Carrier”.

Guardai Annette e mi decisi: “Vuoi liberarti di questo lavoro Annette? Allora aiutami”.

2 commenti 23/11/202222/11/2022 carassiusaureus
dialogodimenticanzepesci

Ehi, ma ti sei dimenticata del pesce?

Ehi, c’è qualcuno al di là del vetro? Ti sei dimenticata che in acqua c’è qualcuno che rischia di annegare?

Che permaloso, mi sono solo allontanata per una settimana, ma ti avevo lasciato il mangime, o sbaglio?

Ti sbagli, ti sbagli sempre tu, sei un’umana, non potresti fare altro se non sbagliare.

Ti avevo avvisato che per qualche tempo sarei stata più assente del solito. Anche ora sto erodendo un po’ di tempo da altri impegni.

Erodi tempo, o ti erodo io. Mi annoio senza litigare con qualcuno.

Allora aiutami a imparare un po’ di cose. Ti passo un libro da memorizzare, se vuoi.

Lo sai che ho problemi di memoria. Gravi problemi. Pensa che non mi ricordo nemmeno perché ho cominciato questa conversazione.

Perché ti senti dimenticato, mi pare di aver capito.

E certo che mi sento abbandonato. Pensi sempre ad altro, sei distratta. E lo so che non sempre quella testolina a boccia non funziona bene. Ma che pesci tieni là dentro?

Scorfani, di solito, mi sembra evidenti. Non certo pescolini rossi petulanti.

Conosci pesci rossi petulanti? Non portarli in questa boccia. Con i nuovi arrivati sto fin troppo stretto. E puzzano anche di pesce. C’è persino una cozza, che non mi lascia un momento. Ora me ne sono liberato con un inganno.

Povero. Comunque conosco solo un pesce petulante, per fortuna. Dai, tieni duro, e vedrai che in qualche modo troverò il tempo per darti un po’ di mangime.

Non quello stantio.

Che pesante che sei.

6 commenti 22/11/202221/11/2022 carassiusaureus
dialogodiscussionesocietà

O tempora o mores!

Dai retta a me: si stava meglio quando si stava peggio.

Se si stava peggio, non si stava meglio, per definizione.

Nel mio paesino, se non andavi a messa era l’incarnazione del diavolo.

Ma no, non hai capito. Guarda che società individualista si è formata. Qui in città siamo tutti isolati, non come nei paesini , là sì che c’è la vera comunità.

Ma che esagerato. E la tecnologia? La rovina dei tempi.

Dipende. È anche una grande comodità. Tu usi il cellulare.

Certo.

Non dovresti.

E perché mai?

Lo hai appena detto: la tecnologia rovina.

Non intendevo questo. E comunque una volta la vita era più semplice.

Certo. Non c’era il riscaldamento né l’acqua corrente. Al mattino, in inverno, bisognava spaccare il ghiaccio per lavarsi la faccia.

Però i valori erano più sani.

Adesso hanno un bene nel mezzo.

8 commenti 19/11/202218/11/2022 carassiusaureus
dialogopescerallentamenti

Darsi da fare

Si prospetta un periodo piuttosto intenso, periodo che potrebbe durare qualche anno. Per sopravvivere sarà necessario darsi da fare, ma spero di non sacrificare qualche elemento della mia vita.

Sacrificare un pesce non mi sembra una bella idea. Nessuno sacrifica pesci, che io sappia buoi, giovenche, al massimo umani. Potrei sacrificare te.

Molto simpatico. Se tu mi sacrifichi, con le tue pinne come farai a battere sulla tastiera?

Un pesce rosso può tutto.

Certo anche finire in uno scarico di gabinetto. Non tentarmi.

Farò finta di non aver sentito la tua minaccia.

Ad ogni modo, mi rimbocco le maniche e lavoro. Qualche ritaglio per l’acquario si trova sempre, ma se qualche volta dimentico di cambiare l’acqua, o salto qualche giorno, non lamentarti.

E chi vuoi che si lamenti o che lo noti? Al massimo io e qualche pesce tropicale. A proposito di pesci: questi nuovi ospiti mi sembrano un po’ troppo giovani e con nessuna esperienza. Nel senso che non saprebbero distinguere la loro pinna caudale da un’alga. Non è normale. Alla loro età non ero così.

Sei mai stato giovane? Non ti ricordo uovo.

Sono nato direttamente pesce adulto. Sei proprio tonta.

E senza la tonta andresti ben poco lontano. Attento, che chiudo l’acquario.

Non ci sei mai riuscita, non ci riuscirai nemmeno ora. Sblurp!

9 commenti 18/10/202218/10/2022 carassiusaureus
cambiamentodialogosuccesso

Attesa finita

Allora, allora, eccoci di nuovo qui, si nuota di nuovo.

Hai visto? Ti dicevo che ti saresti dovuto fidare di me. Ce l’abbiamo fatta, almeno questa è andata bene, il primo passo di un bel cambiamento.

Ma se neppure tu ti fidavi di te stessa. Hai visto che finezza? Ho usato tutte le varianti del secondo pronome personale singolare in una sola frase.

Sì, bel virtuosismo. Che dici, festeggiamo?

Meglio che festeggiamo noi due. I primi annunci hanno creato un bel po’ di scetticismo.

Valle a capire quelle persone: sono pronte ad abbattere qualsiasi vittoria. L’importante è essere soddisfatti e orgogliosi delle proprie azioni.

Certo, però ammettilo che ti sei complicata la vita.

Hai visto il mondo fuori dalla tua boccia? Rispetto al caos che sta succedendo, la mia complicazione sembra più che altro una semplificazione.

Vedo tutto un po’ distorto, ma non mi rassicura affatto.

Almeno tu hai la scusa della diffrazione. A ogni modo, per una volta, posso dire di essere contenta, almeno per ora.

Bisogna brindare a questa frase. E poi come diceva il pesce pagliaccio-filosofo: se non si aprono le porte, corrompi uno squalo martello e abbattile.

Mi sembra saggio. Ma, da quando in qua tu conosci uno squalo martello? Non mi sembra che ci sia mai stato un pesce del genere nell’acquario.

Sai, voci che girano. Anche noi pesci abbiamo i nostri mezzi di comunicazione.

Giusto, scusami. Allora, alla nostra. E speriamo che questo progetto continui come è iniziato.

Mal che vada c’è sempre uno squalo martello a disposizione! Sbril Sbril!

7 commenti 10/10/202209/10/2022 carassiusaureus
dialogodiscussionefantasiaimmaginazioneopposti

Bianco e nero

Hai visto cosa si è formato sul fondo della tazza di caffè?

Solo un rimasuglio scuro e imbevibile.

Ma no, è un cuore!

Tu non pecchi di fantasia.

E quando abbiamo fatto la passeggiata, hai visto quella macchia d’erba che era nata in mezzo all’asfalto?

No, non l’avevo vista. E non era una macchia d’erba. Era una voragine piena di erbaccia e muffa in cui sono inciampato. Ci mancava davvero poco che mi rompessi una caviglia.

Esagerato. Comunque aveva una forma di cuore anche quello.

Ripeto: tu sei troppo fantasioso.

No, è vero. E quelle nuvole lassù?

Non mi dire, un cuore?

Esatto, lo vedi anche tu?

No.

Perché ti ostini a non accettare nulla che sia romantico?

Stucchevole.

Sei così refrattario che non usi nemmeno delle frasi complete. Almeno mettici il verbo.

Basta che non tu non ci veda una forma di cuore anche nelle frasi. In ogni caso, sei innamorato?

Non ti preoccupare, mi sforzerò di non vedere nessuna forma nelle tue parole, non sia mai che qualche fantasia ti intacchi.

Non hai risposto alla mia domanda, fantasioso.

Lo sai, io sono sempre innamorato. C’è sempre qualcosa da amare.

Quando fai così vorrei annegarti in una vasca da bagno.

Perché proprio in una vasca da bagno?

Troppa fatica trascinarti fino a un fiume o un mare. Il bagno è più vicino e potrei usufruire anche del lavandino nel caso ci fosse solo la doccia.

Vedi che anche tu usi fantasia. Certo, per architettare la mia morte, ma lo posso considerare un passo in avanti.

Trovo difficile però eliminarti.

Lo so, sarebbe una grande sacrificio anche per te.

Quindi devo continuare a sopportarti.

Esatto, come hai sempre fatto.

Non ho scampo.

2 commenti 07/10/202206/10/2022 carassiusaureus
debitodialogorichiestetempo

Che cosa ne faremo

Che cosa ne faremo delle tue promesse? Sono solo parole, ma di fatti non ne vediamo neppure l’ombra. Sei il maestro delle frasi senza senso e senza futuro.

Sai che prima o poi terrò fede alla parola data. Devi darmi tempo, devi lasciarmi vivere.

Darmi tempo e lasciarmi vivere. Lo sai bene che sono le richieste che molti ci pongono, ma che noi non abbiamo mai soddisfatto.

Come mai con me sì?

Per diveritmento, per noia, non saprei neppure io. Lo sai, i ragazzini si divertono a far volare dei grossi insetti legati a un filo. Penso che sia qualcosa di simile: ti lascio svolazzare, ma con un filo ben stretto alla caviglia. Quando ti allontani troppo, tiro al corda e tu sei costretto ad atterrare.

Non pensavo fossi così poetica.

Sei uno dei pochi. Siamo molto apprezzati per la nostra poesia.

Perché parli sempre al plurale?

Pensi davvero che io sia una sola entità? E come potrei?

Ancora un anno.

Sei mesi, e poi verremo a riscuore il debito.

5 commenti 01/10/202230/09/2022 carassiusaureus
dialogoincomprensioni

Non capire

Sai, a volte proprio non ti capisco.

In realtà sembra che a volte tu mi capisca e tutte le altre proprio no.

Ecco, anche adesso: perché devi essere così scorbutico?

Perché è da un’ora che ti sto parlando, e non hai capito nulla.

È da un’ora che mi stai parlando? Ma non è da così tanto tempo che sono qui.

Un’ora in senso metaforico. Allora riformulo: ti sto parlando da minuti, e non mi sembra che tu abbia afferrato il concetto.

Che concetto? Che sei stanca e che ti serve una pausa? Lo so, me lo ripeti ogni giorno, ormai non ti bado più. Se vuoi riposarti, riposati.

Non sono stanca in generale. Sono stanca di questa vita.

Cambiamo qualcosa. Vuoi trasferirti?

Allora vedi che proprio non ci arrivi?In che senso?

Sono stanca di questo noi. Sono stanca di te. Voglio cambiare te.

Allora questo è semplice, bastava dirlo fin dall’inizio, perché mi hai un po’ stancato anche tu. Vedi che a volte ti capisco ancora? A questo punto, non rimane che una cosa: addio.

Ma, come? Cosa stai dicendo?

Forse hai ragione, non capisco proprio.

7 commenti 24/09/202222/09/2022 carassiusaureus

Navigazione articoli

← Articoli più vecchi
Crea un sito web o un blog su WordPress.com
Carassius Auratus
Crea un sito web o un blog su WordPress.com
Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • Carassius Auratus
    • Segui assieme ad altri 403 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Carassius Auratus
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...