In punta di piedi

Gli spiriti sono silenziosi, non inciampano in tappetti e non rovesciano portaombrelli. Entrano in punta di piedi, di sera, quando il respiro del sonno si è fatto pesante. Sono semplici ombre in un mondo che non conosce la luce.

Gli spiriti non parlano, non sussurrano, non urlano. Scivolano tra i rumori ovattati della notte e il via vai di una umanità che non conosce il riposo. Talvolta si annunciano con un lampo di luce, un barlume che sembra un’impressione.

O forse è solo una macchina che svolta, un faro che punta per un attimo verso le saracinesche. E quel movimento è uno scherzo della mente che aspetta stanca di cadere nell’oblio.

Che silenzio in questa notte. Anche oggi, gli spiriti non hanno parlato.

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Giochi di ombre e luci

Il vento sta giocando tra le foglie, sibila e sussurra insinuandosi fra gli steli d’erba e il suolo umido d’inverno. Il vento danza e con lui la luce che si proietta sul muro, tra foto di altri tempi, sorrisi sfuocati e giovani che persi tra le pieghe del passato.

È tutto un gioco: la foglia che trema sul soffitto, il raggio che scivola tra i libri, come se ne volesse leggere distrattamente il dorso, l’insetto gigante, ma inconsistente, che per un attimo si affaccia alla finestra, per poi scomparire qualche metro oltre.

Il sole freddo e il vento umido si divertono a far nascere desideri di vita e di colori, a disegnare ombre e a muovere luci. Un bocciolo trema mentre timido attende la sua gloria.

Nell’atmosfera metallica, ombra e luce giocano a rincorrersi.

Cercare le ombre

Ho cercato la tua ombra per terra e per mare, in questo e in tutti i mondi che possono essere raggiunti con il sogno e con la fantasia. Cercavo semplicemente la tua ombra, non il tuo corpo, non la tua voce o il tuo calore, ma la tua ombra che si allunga per terra e scherza con le spighe di grano.

Ho cercato il tuo profumo, la lieve traccia che lasciavi dietro di te senza che nemmeno te ne rendessi conto. Quel sentore di spezie e di sale, di mare e acque sconosciute.

Non ho trovato la tua ombra, ma un baratro oscuro a cui non posso accedere. Non ho sentito il tuo profumo, ma il nulla mi ha avvolto e mi ha gettato sulle rive di un mare sconosciuto.

Ho cercato la tua ombra, ma è scomparsa anche quella tra la foschia incerta di un’alba timida che incerta si sofferma all’orizzonte.