Tutti hanno bisogno di un tesoro da custodire, da cercare, da desiderare e sognare. Tutti hanno un tesoro nascosto, alcuni lo proteggono, altri se lo lasciano rubare. I tesori costruisco sogni e sogni non sono altro che mirabilanti costruzioni aree di fumo e colore.
Il tesoro di Eirene era un uovo. Nessuno era a conoscenza della sua esistenza, nessuno pensava Eirene custodisse un tesoro. Ma la donna sapeva bene che, come i segreti, è meglio che i tesori rimangano nell’oscurità.
L’uovo di Eirene era d’oro, luciccante come il sole che si specchia su un lago di montagna, ed era pesante, come se contenesse del vile piombo. Al centro si intravvedeva una crepa irregolare, che attraversava tremolante la superficie dell’oggetto per tutta la sua larghezza, fino a rounirsi nel punto di partenza, dove la linea diventava serratura.
Eirene non aveva la chiave per aprire l’uovo, e neppure la cercava. C’erano storie che venivano tramandate nella sua famiglia. Mai nessuno avrebbe dovuto aprire l’uovo. L’oro può celare segreti scomodi, un aspetto luccicante può rivelarsi una mera facciata.
Un giorno l’uovo scomparve. Per chi era stato capace di intrufolarsi nei segreti più reconditi, non fu difficile trovare un modo per schiudere l’uovo. Il tesoro più grande di Polemia era all’interno di quel guscio. Il tesoro più grande di Eirene era mantenere il contenitore sigillato.
E il sogno di Polemia si sparse per il mondo, come una pesante coltre di fumo nero.


