Imperscrutabili sono i piani degli dei, sembrano dei labirinti in cui non è possibile trovare la strada che conduca al centro o alla salvezza. È un labirinto che non ha fine e dal quale non è possibile sfuggire, come ragni in un’elaborata ragnatela.
“Il labirinto è la mia vita. Nella città natale si nascondeva un segreto cruento e indicibile, che chiedeva vittime e nutrimento. Con un filo d’oro ho rischiarato quelle tenebre per uno straniero venuto dal mare, e nel mare scomparso. Il labirinto mi ha accompagnata in un viaggio senza senso, lontano da mio padre, lontano dalla mia terra, con mille pensieri che non pensavo di conoscere. E poi il labirinto piatto del mare, che sussurrava di una fuga di colui per il quale avevo perso tutto. Talvolta il luccichio delle onde mi rimandava frammenti di un filo d’oro, del tutto inutili, però, per trovare una via d’uscita”.
“Sei stata salvata, Arianna. Tu sei amata dagli dei, e da un dio in particolare”
“Il dio dell’ebrezza mi ha mostrato le vie multiformi della mente, mi ha svelato il gioco che si cela in ogni goccia ambrata. Ma io, su quella spiaggia, sono morta. Quel mare mi ha tolto il respiro. E il dio temo sia solo un sogno di una fanciulla che non ha scorto più il sole nella sua vita”.
“Teseo è stato punito”
“Non volevo vendetta. Volevo solo quell’uomo”.