Il luogo in cui sorgeva Real Game era lontano da qualsiasi centro abitato, non distante da uno svincolo autostradale. La struttura era anonima, come anche il nome: grigia, cubica, senza fronzoli, con poche e minuscole finestre che si aprivano nere verso l’esterno.
Andrea si era fermato durante il viaggio perché si sentiva confuso e era ancora lontano dalla prima area di servizio. Il suo stato di agitazione era dovuto all’impressione di star facendo qualcosa di sbagliato, di star buttando via la vita. Ma ciò che gli toglieva il fiato era la solitudine. Non lo aveva mai ammesso, ma da quando Clara se ne era andata, gli mancava più una presenza in casa la sera che il carisma di Clara.
In primo momento non si era nemmeno accorto dell’edificio che si stagliava davanti alla sua macchina. Si limitava a guardare il volante cercando di ritrovare il ritmo normale del respiro. Solo in un secondo momento si era accorto della scritta blu che campeggiava al di sopra del palazzo, ma non si era incuriosito in modo particolare: pensò che si trattasse di una piccola azienda, talmente a corto di fondi da potersi permettere solo un capannone in un posto sperduto.
Si stava decidendo a partire, quando qualcuno bussò al finestrino. Andrea non aveva visto arrivare quella signora giovane e sofisticata, perfettamente truccata che ora gli sorrideva cortese facendogli segno di abbassare il finestrino.
“Buongiorno signore. Sta bene?”
Andrea la guardò come se fosse una creatura spuntata da una foresta magica.
“Certo, tutto bene, solo un attimo di confusione. Mi scuso per aver occupato il parcheggio”.
“Ma si figuri, c’è molto spazio qui. Perché non entra a prendere un bicchiere d’acqua? Mi sembra pallido”.
In effetti nello spiazzo dove si trovava Andrea si trovavano solo una decina di macchina, probabilmente dei dipendenti di Real Game, anche se la maggior parte di loro sembravano essere polverose, come se non fossero state mosse da qualche giorno.
“Mi sarebbe d’aiuto un po’ d’acqua, sempre che non disturbi”.
La signora si limitò a sorridere e ad avviarsi verso l’entrata, seguita a ruota da Andrea.